Sentieri
Schiena dell'Asino
Lunghezza del percorso: circa 5 chilometri andata e ritorno.
Dislivello: circa 250 metri.
Tempo di percorrenza: circa 4 ore.
Difficoltà: media
Punto di partenza e arrivo: incrocio tra la S.P.92 Zafferana - Rifugio Sapienza
e la provinciale che sale da Pedara - Tardaria S.P.401 nota come "Salto
del cane", a quota 1850 metri s.l.m. a partire dalla sbarra dell'Azienda
ForestaleCase Pirao, Etna nord
Il primo tratto del sentiero si snoda, in rapida salita, attraverso un rimboschimento
di Pino Laricio dove l'Ente Parco dell'Etna, ha condotto un esperimento di cattura
massale del bruco della Processionaria del pino (Thaumentopoea pityocampa),
che si nutre degli aghi di pino, danneggiandoli irrimediabilmente e arbusti
dal portamento arboreo di Ginestra (Genista aetnensis).
Salendo di quota, si giunge ad un "pianoro" caratterizzato dalla vegetazione
naturale costituita dai pulvini spinosi (Astragalus siculus) che costituiscono
le estese praterie d'altitudine che grazie al loro apparato radicale, si insediano
sulle piroclastiti stabilizzandone il substrato incoerente e favorendo la vita
di altre specie vegetali. Da qui, volgendo lo sguardo verso Sud-est, si possono
osservare i numerosi coni avventizi e le colate laviche scaturite dalla fessura
e dalle bocche eruttive, di forma quasi circolare, dell'eruzione del 1792 e
si potranno osservare alcune stazioni di rilevamento dati. Volendo, si può
fare una piccola digressione in direzione Grotta Pitagora (dalla caratteristica
forma triangolare) che in inverno presenta delle stalattiti di ghiaccio.
Il sentiero termina contro una ripida scarpata caratterizzata da vegetazione
d'altitudine (circa 2.050 m. slm), caratterizzata oltre che dalla presenza dei
cuscini spinosi dello Spino Santo (Astragalus siculus) e del Ginepro (Juniperus
hemisphaerica), dalla Viola dell'Etna (Viola aetnensis), la Peverina (Cerastium
tomentosum) e la Violacciocca del Bonanni ( Erysimum bonannianum) dalla Saponaria
sicula (simbolo del Parco) dall'Anthemis aetnensis, dal Rumex aetnensis e dal
Senecio aetnensis.
La Fauna è caratterizzata dalle farfalle Vanessa del Cardo (Cynthia cardui)
e Cecilia (Pyronia cecilia), nonché da piccoli scarabei (Pachychila dejeani),
Giunti sulla cresta, all'altezza del Canalone dei Faggi, ci si affaccia sulla
depressione Vulcano-tettonica nota come Valle del Bove, descritta nella sezione
Vulcanologia.
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